La Chiesa
Certosa e Museo di San Martino
La Chiesa
Nel grande cortile si apre il pronao d’accesso alla chiesa, una sorta di ‘museo’ della pittura e della scultura napoletana dal Seicento al Settecento. Le cappelle, ai lati della navata, sono rivestite da preziose tarsie marmoree, particolarmente raffinate nella cappella dedicata a San Bruno, fondatore dell’Ordine certosino, opera di Cosimo Fanzago. La volta, che conserva la primitiva struttura trecentesca, viene dipinta da Giovanni Lanfranco (1637-40): in una gloria di luce dorata è raffigurata l’Ascensione di Cristo. Nella cappella di San Martino, nel 1754, Giuseppe Sanmartino realizza la Fortezza, la Carità e i quattro gruppi di cherubini, sculture che nella loro grazia e raffinatezza mostrano le doti di un’artista d’eccezione.
La zona del presbiterio è preceduta da una fantasiosa, balaustra di marmi, pietre preziose e bronzo dorato realizzato nel 1761. L’altare maggiore (1705),mai ultimato nella versione definitiva, è in legno dorato e dipinto a perfetta imitazione del marmo. Nel coro, le grandi tele alle pareti vengono commissionate ai più grandi artisti del XVII secolo: Guido Reni, Massimo stanzione, Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo. Nella sagrestia monumentale, gli armadi in noce (1587-1600) sono rivestiti di tarsie lignee, realizzate da artisti fiamminghi e napoletani. La Cappella del Tesoro, infine, con autentici capolavori quali la Pietà di Ribera (1637) sull’altare, e, nella volta, il Trionfo di Giuditta (1704) di Luca Giordano.
continua: I Sotterranei Gotici
Ultimo aggiornamento
3 Giugno 2021, 15:37