Villa Pignatelli – Casa della Fotografia
Le sale del primo piano – oggetto di interventi all’inizio degli anni Sessanta al fine di adattare la villa alle nuove esigenze museali – sono attualmente riservate alla presentazione di mostre periodiche internazionali, a carattere tematico, monografico o collettivo dedicate alla fotografia.
È da qualche anno, infatti, che Villa Pignatelli si connota anche come “Casa della fotografia”, uno spazio aperto e qualificato ad accogliere manifestazioni, eventi, incontri che favoriscano il confronto e il dibattito sui temi della fotografia come espressione culturale, promuovendo la riscoperta di un patrimonio storico ancora poco noto, la conoscenza di autori e tendenze della fotografia contemporanea a livello internazionale, l’approccio alle più moderne tecniche di comunicazione.
Sia la morfologia degli ambienti che la centralità della villa nel contesto della città, nonché il ruolo che essa svolge da anni come centro di aggregazione per manifestazioni di carattere culturale, ne fanno il luogo più adatto per dare carattere di istituzionalità al settore fotografico e recuperare interesse e attenzione per una disciplina al centro di un dibattito di respiro internazionale.
LE MOSTRE
Ugo Mulas: verifica dell’arte. Da Marcel Duchamp a “Vitalità del negativo”, 2010-2011 Ugo Mulas è stato tra i più versatili e apprezzati fotografi italiani. La mostra ripercorreva gli ultimi anni della sua ricerca, caratterizzati dal confronto con le avanguardie. Agli anni ’60 risalgono gli incontri con Andy Warhol, Lee Friedlander e la scena newyorchese, Marcel Duchamp, Lichtenstein, mentre dal 1968 il fotografo si interessò soprattutto alle manifestazioni collettive non seguendo più i singoli artisti.
Riccardo Carbone, Napoli, 2011 Riccardo Carbone iniziò a collaborare con il quotidiano “Il Mattino” di Napoli già sul finire degli anni Venti, convincendo il direttore Eduardo Scarfoglio a dare maggior spazio alle immagini come documentazione giornalistica, e la sua attività fu ininterrotta fino al 1970. La mostra raccoglieva circa 140 scatti del fotoreporter partenopeo che documentavano la storia dell’Italia dal Fascismo alla seconda guerra mondiale, dalla ricostruzione post-bellica al boom economico degli anni Sessanta.
RABI’A, 2011 Giuseppe Carotenuto, Eduardo Castaldo, Pietro Masturzo, Giulio Piscitelli e Roberto Salomone hanno raccontato, attraverso una selezione di 100 scatti, gli avvenimenti che, dal dicembre del 2010, hanno interessato le zone del Maghreb: “Rivolta dei Gelsomini” alle proteste di piazza Tahrir. La primavera araba viene riletta con le immagini diffuse dai media tradizionali ed i nuovi social, diventando simbolo di una comunicazione che sia libera, capillare e in grado di diventare ponte tra istanze condivise.
Raffaela Mariniello, Souvenirs d’Italie 2006-2011, 2011-2012 La ricerca artistica di Raffaela Mariniello si è da subito caratterizzata per l’indagine sulle tematiche sociali e culturali, con un’attenzione particolare alla trasformazione del paesaggio urbano e al rapporto tra l’uomo, gli oggetti del suo quotidiano e i luoghi che abita, tanto da fotografare per prima, nel 1991, l’Italsider di Bagnoli appena chiusa. Souvenirs d’Italie era una mostra incentrata sull’osservazione delle trasformazioni delle più note città italiane, diventate preda del turismo di massa e raccontate con tagli ironici e atmosfere surreali.
Fotografia del Giappone. Capolavori 1860 – 1910 della scuola di Yokohama, 2012 La mostra espose le opere di alcuni grandi artisti dell’origine della fotografia in Giappone, che confluirono nella cosiddetta Scuola di Yokohama, che si caratterizzava per la fusione di elementi pittorici alla tecnica di stampa all’albumina. Il percorso espositivo propone le rappresentazioni del paesaggio, il gusto dell’esotismo e il profondo rapporto tra la fotografia e le stampe dell’ukiyo-e, ma anche la figurazione dell’intimo quotidiano femminile e la relazione tra il sacro e il profano.
Gabriele Basilico, Bord de Mer, 2012-2013 Tra i maestri indiscussi della fotografia contemporanea, Gabriele Basilico ha esordito alla fine degli anni Settanta con il lavoro Milano ritratti di fabbriche avente per soggetto la periferia industriale del capoluogo lombardo. Da allora la sua ricerca si è concentrata sulla metamorfosi del paesaggio urbano. Bord de mer proponeva una selezione di 27 fotografie che ripercorressero le tappe di un lungo viaggio sulle coste del Mare del Nord, dal confine con il Belgio fino al confine con la Bretagna, tra Normandia, Picardia e Nord-Pas de Calais, realizzato per la Mission Photographique de la D.A.T.A.R.
Antonio Biasiucci, 3/3 – Sacrificio Tumulto Costellazioni, 2013 Antonio Biasiucci è internazionalmente riconosciuto come uno dei più originali esponenti della fotografia napoletana e italiana. 3/3 Sacrificio Tumulto Costellazioni è il titolo della mostra con la quale si rilegge il suo percorso che parte dalle prime ricerche di carattere antropologico per arrivare all’esplorazione delle periferie urbane, il tutto interpretato attraverso un sottile gioco di luci e ombre che avvolgono la realtà, destrutturandola e riconsegnandola agli occhi dell’osservatore con un nuovo significato.
Wim Wenders, Appunti di viaggio. Armenia Giappone Germania, 2013 Wim Wenders è uno dei principali protagonisti del Nuovo Cinema Tedesco, ma da sempre ha affiancato la sua attività di regista e di film maker con la fotografia, utilizzata come strumento atto alla costruzione di atmosfere sospese e di paesaggi desolati. Appunti di Viaggio era il titolo della mostra che presentava una selezione di 20 fotografie di diverso formato scattate in Germania, Armenia e Giappone, costruendo una narrazione del passaggio dell’uomo attraverso la sua assenza.
Paolo Gioli, Abuses. Il corpo delle immagini, 2014 Paolo Gioli è un fotografo poliedrico e originale, le cui opere sono conservate nelle collezioni di musei internazionali come il MoMA di New York, il Centre Georges Pompidou di Parigi e l’Art Institute of Chicago. La mostra Abuses. Il corpo delle immagini si incentrava soprattutto sull’indagine sul corpo e sulla natura morta, forzando i limiti strutturali del mezzo fotografico e intervenendo con la luce in sede di sviluppo, con trasferimenti dalla polaroid, con inserti di stoffa e con azioni pittoriche.
Blow Up. Fotografia a Napoli 1980-1990, 2014-2015 Le circa 140 fotografie esposte per la mostra Blow up. Fotografia a Napoli 1980 – 1990 ripercorrevano interventi fotografici di artisti italiani e stranieri presenti a Napoli nel corso di un decennio vitale. Dal 1981 al 1985 passarono a Napoli maestri quali Gabriele Basilico, Arnaud Claas, Mario Cresci, Franco Fontana, Joan Fontcuberta, Lee Friedlander, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Claude Nori, Charles Traub che si misurano con i fotografi napoletani, grazie all’interazione di committenze pubbliche, sedi istituzionali, gallerie private e associazioni culturali.
Ultimo aggiornamento
4 Giugno 2021, 16:05