La Sezione Presepiale

Certosa e Museo di San Martino

La Sezione Presepiale

Il Museo Nazionale di San Martino costituisce la principale raccolta pubblica italiana dedicata al ‘presepe napoletano’, tipica produzione che ha raggiunto i più alti vertici di qualità tra Sette e Ottocento. La sezione presepiale, ubicata nella zona dove erano le cucine dell’antica Certosa, ruota intorno al grandioso presepe Cuciniello, ambientato in una finta grotta, e dotato di un impianto di illuminazione che simula l’alternarsi di alba, giorno pieno, tramonto e notte. Il presepe prende nome da Michele Cuciniello, il collezionista che donò allo Stato la sua raccolta di circa ottocento tra ‘pastori’, animali e accessori, e che volle personalmente seguire la messa in scena ed il montaggio dell’intero presepe, inaugurato nel 1879.

Accanto a questa composizione, cui è legata la fama del museo soprattutto all’estero, sono venuti aggiungendosi nel corso degli anni altri nuclei, fra i quali ricordiamo almeno il presepe Ricciardi, con un magnifico corteo di Orientali. Eccezionale è poi il lascito dell’avvocato Pasquale Perrone che nel 1971 affidò al Museo di San Martino la sua raccolta di ben 956 oggetti di grandissima qualità, taluni montati e tuttora racchiusi nelle caratteristiche vetrine, dette “scarabattoli” con le scene tipiche della Natività, dell’Osteria e dell’Annuncio ai Pastori. Alcune vetrine sono dedicate in particolare alle figure di animali, di straordinario realismo, ed alle tante “nature morte” di vegetali, generi commestibili e suppellettili varie, perfette riproduzioni in miniatura degli oggetti reali.

A completamento della Sezione, recentemente sono stati inserite negli stessi ambienti le testimonianze di figure presepiali precedenti alla più nota produzione settecentesca, che mostrano l’evolversi nel tempo dell’arte di “fare il presepe”, con pezzi unici come la trecentesca Vergine puerpera in legno o le figure superstiti del grandioso presepe già nella Chiesa di San Giovanni a Carbonara, opera quattrocentesca degli scultori Pietro e Giovanni Alamanno.

 

continua:  Ottocento Napoletano



condividi, invia, copia link, stampa

Ultimo aggiornamento

3 Giugno 2021, 15:40