La città arcaica (VI secolo a.C.)

L’insediamento assume carattere urbano: due santuari sono fondati a nord e a sud dell’abitato, che è difeso da una fortificazione costituita da un terrapieno e da un fossato. Dominante è l’elemento culturale etrusco, come dimostrano le iscrizioni incise sui vasi e il trasferimento di artigiani dall’Etruria, che avviano una produzione di ceramica di tipo “etrusco-corinzio” e di bucchero.
Dalla seconda metà del VI a. C. secolo compaiono nei corredi funebri ceramiche di pregio prodotte ad Atene, dapprima nella tecnica a figure nere, poi in quella a figure rosse.

 

Kotyle del Pittore del Lupo cattivo, VI sec. a.C.

Nel 1966 è stata rinvenuta in una ricca sepoltura di Pontecagnano questa coppa raffigurante la gorgone e il lupo che la insegue, una scena curiosa che ha goduto di grande fortuna divenendo una delle immagini-simbolo del Museo. Il vaso appartiene ad un gruppo di ceramiche fabbricate da artigiani emigrati dall’Etruria, che agli inizi del VI secolo a.C. avviano a Pontecagnano una produzione di ceramica figurata ad imitazione di quella corinzia. La singolare iconografia del mostro mitologico è stata ideata e dipinta dal “Pittore del Lupo Cattivo” su un vaso prodotto a Pontecagnano agli inizi del VI sec. a.C. Messa in fuga da un lupo con le fauci spalancate, la gorgone abbandona per un attimo le sue fattezze terrificanti assumendo un aspetto grottesco, reso attraverso l’espressione del volto e una gestualità estremamente enfatizzata. Questa scena, come tante altre in cui figura la gorgone, aveva in antichità la funzione apotropaica di allontanare il male e la paura dell’ignoto.

 

Ambra configurata dal santuario settentrionale, VI sec. a.C.

Nel santuario settentrionale dell’antica Pontecagnano, dedicato a una divinità legata al sottosuolo, è stato scoperto un ampio canale nel quale, nel corso del tempo, sono stati compiuti atti rituali e deposte offerte votive. Nell’ambito di tale contesto risulta del tutto eccezionale la scoperta, in prossimità della sponda sud, di un gruppo di ambre figurate e di una coppia di fibule d’argento e d’oro.

 

Ansa con testina femminile in bucchero, primo quarto VI sec. a.C.

All’offerta rituale del vino e ad altre forme di sacrificio incruento alle divinità dell’oltretomba e ai defunti erano destinati i vasi di bucchero arricchiti da raffinate decorazioni plastiche, a rilievo o a traforo. Si tratta di una produzione di lusso locale che imita originali orientali, etruschi, greci in metallo o in avorio. Il culto funerario era celebrato presso un piccolo altare, situato al centro di un’area funeraria dedicata ai bambini. I buccheri infranti nel corso della cerimonia sono stati rinvenuti in una fossa rituale nei pressi dell’altare. A Pontecagnano, come nel resto della Campania, una fiorente produzione locale inizia dal primo quarto del VI sec. a.C. , probabilmente ad opera di artigiani provenienti dall’Etruria.

 

Brocchetta in bucchero con iscrizione in lingua etrusca (VI sec. a.C.)

A Pontecagnano sono state rinvenute numerose iscrizioni etrusche attestate a partire dalla metà del VII sec. a.C. Esse sono incise su vasi provenienti sia dai santuari, sia dai corredi funebri: in entrambi i casi si tratta prevalentemente della trascrizione del nome del proprietario dell’oggetto, formulata come se fosse l’oggetto stesso a parlare; talvolta compare anche il nome del vaso. Iscrizioni in etrusco sono documentate fino al IV sec. a.C. e dimostrano la persistente vitalità della componente etrusca.

 

Approfondimenti: sezioni e collezioni
1. La Preistoria – l’Età del Rame (3500-2300 a.C.)
2. La Prima Età del Ferro (IX-VIII secolo a.C.)
3. La città dei principi – Il periodo orientalizzante (ultimo quarto VIII-VII secolo a.C.)
4. La città arcaica (VI secolo a.C.)
5. L’età classica ed ellenistica (V-IV secolo a.C.)
6. L’età romana (III secolo a.C. – V secolo d.C.)
7. L’arte contemporanea
8. Il Parco Archeologico di Pontecagnano



condividi, invia, copia link, stampa

Ultimo aggiornamento

20 Febbraio 2024, 13:45