L’età classica ed ellenistica (V-IV secolo a.C.)

Nella seconda metà del V secolo si afferma a Pontecagnano la presenza di gruppi di stirpe sannitica. Indicative sono alcune tombe maschili in cui il defunto è deposto con l’armatura di tipo italico, costituita da corazza a tre dischi, lancia e cinturone. L’elemento etrusco, tuttavia, permane, come mostrano le iscrizioni su vasi databili al IV secolo a.C. Numerose sono le tombe di questo periodo che hanno restituito crateri raffiguranti Dioniso, il dio del vino che, nelle sue molteplici funzioni, è connesso al teatro e guida il passaggio nell’Aldilà.

 

Corazza e cinturone di bronzo e punta di giavellotto in ferro, ultimo quarto del V sec. a.C.

Il guerriero della tomba 1573 era deposto con la lancia e la corazza di tipo italico propria dei guerrieri sanniti. La corazza è costituita da due piastre decorate da tre dischi, che proteggevano il petto e il dorso, ed erano collegate tra loro da spallacci e placche laterali. Essa era fissata a un supporto di stoffa o cuoio, come indicano i numerosi forellini lungo il bordo, e indossata su una tunica corta trattenuta in vita da un cinturone in bronzo con ganci a palmette.

 

Cratere a figure rosse con Dioniso sul dorso di un asino, IV sec. a.C.

Intorno alla metà del V secolo a.C. ha inizio in Italia meridionale una ricca e variegata produzione di ceramica a figure rosse, definita nella letteratura scientifica ceramica italiota. Questi vasi hanno spesso una destinazione funeraria, riposti all’interno delle tombe come parte del corredo. Su molti vasi del V e IV sec. a.C., prodotti ad Atene o in Italia meridionale, è raffigurato Dioniso. Il dio ha insegnato agli uomini l’uso del vino, dirige il banchetto e il corteo con satiri e menadi, è il signore della maschera e del travestimento, presiede il teatro e al tempo stesso guida il passaggio nell’Aldilà.

 

Applique in bronzo con testa di gorgone, metà del IV sec. a.C.

La bellissima maschera di gorgone del tipo “umanizzato” proviene dalla tomba di un giovinetto il cui corredo è costituito da numerosi oggetti, dono di entrambi i genitori. La presenza nella sepoltura di vasi da mensa, del pugnale, dei cinturoni e dello strigile in bronzo allude al ruolo guerriero che il giovane avrebbe assunto da adulto mentre le statuette di divinità in terracotta sono simboli religiosi deposti a protezione del defunto nell’aldilà. Non sappiamo con certezza quale fosse l’utilizzo dell’applique in bronzo. I fori presenti lungo il margine superiore della capigliatura suggeriscono potesse essere un ornamento da applicare su vesti o cinture oppure un elemento decorativo da appendere alle pareti.

 

Testa femminile in terracotta dal santuario meridionale, seconda metà del IV sec. a.C.

Intorno alla metà del IV sec. a.C. i due santuari dell’antica Pontecagnano sono profondamente ristrutturati accogliendo nuovi edifici nel segno della continuità del culto. Nel santuario meridionale è venerato Apollo nella sua veste di divinità salutare e guaritrice. Per propiziarne la grazia al dio sono dedicati ex-voto anatomici raffiguranti mani, piedi, teste e statuette.
Nel santuario settentrionale sono costruiti alcuni ambienti, forse connessi al culto di una dea che propizia la fertilità dei suoli e degli uomini. La riprese delle aree sacre è però di breve durata, all’inizio del III sec. a.C. esse vengono intenzionalmente smantellate e la loro chiusura è suggellata da riti sacri.

 

Approfondimenti: sezioni e collezioni
1. La Preistoria – l’Età del Rame (3500-2300 a.C.)
2. La Prima Età del Ferro (IX-VIII secolo a.C.)
3. La città dei principi – Il periodo orientalizzante (ultimo quarto VIII-VII secolo a.C.)
4. La città arcaica (VI secolo a.C.)
5. L’età classica ed ellenistica (V-IV secolo a.C.)
6. L’età romana (III secolo a.C. – V secolo d.C.)
7. L’arte contemporanea
8. Il Parco Archeologico di Pontecagnano



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Ultimo aggiornamento

20 Febbraio 2024, 13:19