L’arte contemporanea

La recente acquisizione di opere d’arte contemporanea, entrate a far parte della collezione permanente del Museo di Pontecagnano, è il frutto del progetto “Contemporaneamente Museo” che ha preso avvio nel 2014 grazie ai finanziamenti della Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane e alla collaborazione tra l’allora Soprintendenza Archeologia della Campania e la Soprintendenza per i beni storico-artistici di Salerno e Avellino. La Rassegna annuale ha introdotto gradualmente l’arte contemporanea nel museo, designandolo come luogo d’elezione in cui far dialogare le istanze artistiche contemporanee con i reperti archeologici in esso conservati, prima attraverso esposizioni temporanee, come quelle degli artisti Wanda Fischina, Alessandro Mautone, poi attraverso donazioni e acquisizioni, come le installazioni degli artisti Pietro Lista e Perino&Vele.

 

Pietro Lista, Cavallo, legno e corda, 1975

Il telaio in legno su cui è intessuta in corda l’immagine bidimensionale di un cavallo, sospeso al centro della sala museale al di sopra della grande tomba principesca, dà vita a un confronto dialettico continuo tra archeologia e arte contemporanea. L’essenzialità della forma, l’impiego di “materiali minimi”, il ricorso alla tecnica della tessitura costituiscono suggestivi rimandi alla collezione archeologica del Museo, elementi di cui è fortemente permeata la formazione e la poetica artistica di Lista. Esposto prima alla mostra temporanea “Hoc opus fecit…Pietro Lista”, è stato poi donato dall’artista al Museo entrando a far parte della collezione permanente del MAP.

 

Pietro Lista, Senza Titolo, ferro e pietra, 2016

L’installazione site specific rientra nel ciclo delle “gabbie”, luoghi fisici ma soprattutto mentali che angosciano e attanagliano l’uomo contemporaneo, impedendogli di esprimersi liberamente. Dal punto di vista strettamente formale l’essenzialità della struttura e dei materiali utilizzati richiamano l’esterno dell’edificio museale, la stessa forma cubica trae ispirazione dall’architettura modulare del Museo. Ma essa è soprattutto un’installazione che dialoga con il contesto in cui è calata, creando un continuo scambio con l’ambiente circostante.

 

Perino&Vele, The Big Archive 2016, ferro zincato, vetroresina, bitume, pittura nitro, 2016

Nell’installazione site specific Perino&Vele si sono cimentati in un’opera en plain air utilizzando materiali non deperibili e tralasciando l’impiego del loro medium per eccellenza, la cartapesta. L’ideale archivio, costituito da cassette e vasi dalla foggia antica, evoca la conservazione e la sistemazione dei reperti nei depositi del museo, dove si eseguono le operazioni di inventariazione e catalogazione dei preziosi ritrovamenti archeologici.

 

Approfondimenti: sezioni e collezioni
1. La Preistoria – l’Età del Rame (3500-2300 a.C.)
2. La Prima Età del Ferro (IX-VIII secolo a.C.)
3. La città dei principi – Il periodo orientalizzante (ultimo quarto VIII-VII secolo a.C.)
4. La città arcaica (VI secolo a.C.)
5. L’età classica ed ellenistica (V-IV secolo a.C.)
6. L’età romana (III secolo a.C. – V secolo d.C.)
7. L’arte contemporanea
8. Il Parco Archeologico di Pontecagnano



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Ultimo aggiornamento

20 Febbraio 2024, 13:27