La città dei principi – Il periodo orientalizzante (ultimo quarto VIII-VII secolo a.C.)

L’età orientalizzante, così definita per l’influenza predominante dell’artigianato greco e orientale, è per Pontecagnano il momento di massima fioritura. Il potere politico ed economico è accentrato nelle mani di famiglie aristocratiche, dominate da principi e principesse che vengono sepolti in tombe monumentali. I loro sontuosi corredi funerari contengono vasi, armi, arredi, gioielli preziosi ed esotici provenienti da diverse aree della penisola e del Mediterraneo (Etruria, Grecia, Fenicia, Asia Minore, Cipro).

 

Maschera equina in bronzo, fine VIII sec. a.C.

La maschera equina in lamina di bronzo è uno dei reperti più preziosi del MAP, unico nel suo genere. Rinvenuta nella tomba di un principe di Pontecagnano, proprietario di cavalli e depositario della funzione del sacrificio, la maschera è costituita da due metà simmetriche, unite da una cerniera centrale, e proteggeva integralmente la testa del cavallo. Le scene raffigurate attraverso la tecnica a sbalzo sono ispirate al mondo della caccia: su un facciale sono rappresentati un arciere e un leone nell’atto di assalire una capra, sull’altra metà, due cinghiali e un cervo. Lo stile dimostra una forte impronta orientale e influssi greci; attraverso confronti con oggetti in bronzo ed elementi di armature realizzati con la stessa tecnica, è stato possibile individuare come probabile luogo di produzione la città etrusca di Vetulonia.

 

Ornamenti dalla “Tomba della principessa 2465”, ultimo quarto dell’VIII sec. a.C.

All’immagine di una dea sembra alludere l’abbigliamento funebre della defunta, deposta con indosso una veste risplendente di ori, argenti, ambre e ricoperta, nella parte inferiore, da una fitta maglia di decorazioni in bronzo. Raffinati gioielli d’importazione arricchivano il corredo funebre: un diadema e un pettorale in lamina d’oro, orecchini, coppie di bracciali, collane, pendagli e fibule d’argento dorato recanti motivi a filigrana, ambre figurate. La principessa, analogamente a quanto documentato nelle sepolture maschili, era accompagnata dai simboli del suo potere e delle prerogative sociali: il carro, gli strumenti per il sacrificio e il focolare, il servizio da vino, vasi rituali come lo scodellone “con anse a cavallini”. La tomba riflette, infatti, un modello sociale che vede la donna etrusca godere di una notevole libertà e di importanti poteri e diritti al pari degli uomini di stesso rango.

 

Ricostruzione della tomba principesca 928, secondo quarto del VII sec. a.C.

L’architettura della tomba 928, ricostruita al centro della sala museale, è di tipo eccezionale e sottolinea l’importanza del ruolo assunto dal defunto nella società. Le spoglie del principe sono celate all’interno del loculo e accompagnate dal suo tesoro costituito da uno splendido servizio da vino in argento e oro. Simboli del lusso e dello stile di vita principesco, questi oggetti esotici importati dall’Oriente, caratterizzati dal pregio dei materiali e dalla raffinatezza tecnica, testimoniano i contatti delle élite aristocratiche di Pontecagnano con tutto il Mediterraneo antico. Nel recinto, spazio aperto alla comunità, sono deposti invece i simboli del potere e del prestigio sociale: le armi e gli strumenti per il sacrificio e il focolare. All’interno del recinto sono stati rinvenuti anche gli elementi in metallo di un carro a due ruote, probabilmente utilizzato durante il corteo funebre, di cui è stata proposta una ricostruzione in scala esposta nel Museo.

 

Tomba e corredo di un “piccolo principe etrusco”, prima metà del VII sec. a.C.

A partire dai tre anni d’età alcuni bambini, forse i primogeniti maschi e femmine delle aristocrazie, sono rappresentati al momento della sepoltura come piccoli principi e principesse. Le loro tombe sono spesso monumentalizzate da tumuli o recinti e diventano oggetto di culti funerari osservati per secoli. Le tombe dei piccoli principi, come l’esempio ricostruito in scala reale in una vetrina del museo, richiamano le sepolture dei membri adulti delle aristocrazie per il pregio e la varietà dei corredi che esibiscono, come vasellame in bronzo, armi (soprattutto giavellotti e pugnali), utensili per il sacrificio (coltelli e spiedi), monili preziosi ed esotici, servizi da mensa in ceramica locale e d’importazione.
Queste sepolture sono inoltre caratterizzate dalla presenza di oggetti tipici del mondo infantile (poppatoi, astragali, conchiglie, anellini in pasta vitrea) e dalla deposizione di statuette di divinità in impasto che dovevano proteggere il piccolo defunto durante il viaggio nell’aldilà.

 

Approfondimenti: sezioni e collezioni
1. La Preistoria – l’Età del Rame (3500-2300 a.C.)
2. La Prima Età del Ferro (IX-VIII secolo a.C.)
3. La città dei principi – Il periodo orientalizzante (ultimo quarto VIII-VII secolo a.C.)
4. La città arcaica (VI secolo a.C.)
5. L’età classica ed ellenistica (V-IV secolo a.C.)
6. L’età romana (III secolo a.C. – V secolo d.C.)
7. L’arte contemporanea
8. Il Parco Archeologico di Pontecagnano



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Ultimo aggiornamento

20 Febbraio 2024, 13:44